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Alopecia androgenetica: cos’è, cause, sintomi e soluzioni

alopecia androgenetica

Alopecia androgenetica: cos’è, cause, sintomi e soluzioni

L’alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie maschile o femminile, rappresenta una delle sfide più diffuse nel campo della tricologia, la scienza che studia la salute dei capelli e del cuoio capelluto. Caratterizzata da un diradamento progressivo dei capelli dovuto a fattori genetici e ormonali, questa condizione affligge milioni di uomini e donne, influenzando significativamente la loro autostima e qualità della vita.

In questo articolo, assieme al Dott. Filippo Formichini, tra i migliori chirurghi per il trapianto di capelli in Italia e tricologo esperto con sede a Firenze, vediamo in dettaglio cos’è l’alopecia androgenetica, esplorando le sue cause, la sua manifestazione e le opzioni di trattamento più efficaci per curarla.

Se stai cercando professionisti esperti per curare l’alopecia o per fare un trapianto di capelli puoi rivolgerti alla clinica Tricogenesis di Firenze. Guidata dal Dott. Filippo Formichini, un chirurgo specializzato nei trapianti di capelli e trattamenti avanzati per l’alopecia, la clinica si avvale delle tecniche più innovative per garantire risultati naturali e duraturi.

La Clinica Tricogenesis non solo offre trattamenti di trapianto, ma fornisce anche un approccio olistico alla cura dell’alopecia, comprendendo diagnosi approfondite, trattamenti farmacologici personalizzati e consulenze per la gestione a lungo termine della salute dei capelli. La filosofia del centro è quella di affrontare la problematica della perdita dei capelli in modo comprensivo, esaminando tutte le possibili cause e fornendo soluzioni su misura che rispondono alle esigenze specifiche di ogni paziente.

È possibile prenotare un appuntamento o richiedere informazioni dettagliate contattando la clinica al numero +39 351 5281191 o inviando un’email a info@tricogenesis.com.

Cos’è

L’alopecia androgenetica, più comunemente nota come calvizie comune, è la principale causa del progressivo e lento diradamento dei capelli, che colpisce circa l’80% dei maschi e il 50% delle femmine nel corso della loro vita. Questa condizione è caratterizzata dalla progressiva diminuzione del numero e dello spessore dei capelli, colpendo prevalentemente le zone della fronte e delle tempie, e si manifesta con modalità diverse nei due sessi.

Nell’uomo, l’alopecia androgenetica si presenta tipicamente con una recessione dell’attaccatura delle tempie e la perdita di capelli nella zona apicale della testa. Nelle donne, invece, si verifica uno sfoltimento diffuso su tutta la parte superiore dello scalpo.

Questa forma di perdita di capelli è influenzata da una combinazione di fattori ormonali e genetici. Gli ormoni androgeni, come il diidrotestosterone (DHT), svolgono un ruolo cruciale nel ridurre la dimensione dei follicoli piliferi, rendendoli progressivamente più piccoli e superficiali, riducendo progressivamente la durata del ciclo del capello. I fattori genetici, d’altra parte, determinano l’età di comparsa e la gravità della condizione, rendendo alcuni individui più predisposti di altri.

Alopecia androgenetica negli uomini

L’alopecia androgenetica negli uomini è una forma comune di perdita di capelli che coinvolge una diminuzione progressiva del volume e dello spessore capillare.

Questo processo è maggiormente influenzato dall’ormone diidrotestosterone (DHT), un metabolita del testosterone, prodotto principalmente nella prostata, nei testicoli e nelle ghiandole surrenali, e che trova dei recettori su una quota dei bulbi piliferi rendendoli sensibili al suo effetto alopecizzante. L’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi nel cuoio capelluto trasforma il testosterone in DHT, che ha un effetto diretto sul ciclo di vita del capello, accorciando la fase anagen (di crescita) e causando la preminiaturizzazione poi la miniaturizzazione, fino alla scomparsa del follicolo pilifero.

E’ una sorta di lenta “asfissia” del follicolo pilifero geneticamente sensibile agli effetti dannosi del DHT.

L’alopecia androgenetica segue solitamente degli schemi di distribuzione tradizionali di diradamento che aiutano anch’essi durante la visita medico tricologica a individuare la causa genetica del diradamento.

Negli uomini, l’effetto del DHT si manifesta con il diradamento iniziale nella parte frontale e temporale della testa, evolvendo frequentemente verso una perdita più estesa che risparmia solo le zone laterali e posteriori del cuoio capelluto, formando la caratteristica “corona ippocratica“. La sensibilità a tale ormone, e quindi la severità dell’alopecia, è determinata da fattori genetici, i quali possono far variare l’età di insorgenza e il grado di severità della calvizie.

Alopecia androgenetica nelle donne

L’alopecia androgenetica nella donna, nota anche come calvizie femminile, si manifesta con caratteristiche distinte rispetto alla controparte maschile. Tipicamente, le donne sperimentano un diradamento dei capelli che inizia dal vertice della testa, evidenziato da un progressivo allargamento della scriminatura centrale. A differenza degli uomini, è meno comune che le donne sviluppino una calvizie completa, mantenendo più frequentemente una certa quantità di capelli sul cuoio capelluto.

Questo tipo di alopecia nelle donne è spesso legato a squilibri ormonali che possono essere associati a condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Questo disturbo endocrino è caratterizzato da una serie di sintomi quali irregolarità mestruale, acne, irsutismo (crescita eccessiva di peli) e aumento di peso, tutti fattori che possono influenzare direttamente o indirettamente la salute dei capelli. Gli ormoni androgeni, se prodotti in eccesso, possono avere un impatto significativo sui follicoli piliferi, accelerando il processo di diradamento.

Inoltre, la menopausa rappresenta un altro momento critico per la salute capillare nelle donne. Durante questo periodo, i cambiamenti nell’assetto ormonale, in particolare la riduzione degli estrogeni e il relativo aumento relativo degli androgeni, possono portare a un maggiore diradamento ed a un peggioramento dell’alopecia androgenetica.

Cause

Le cause dell’alopecia androgenetica sono complesse e multifattoriali, con un’ intreccio di fattori genetici ormonali e metabolici che giocano un ruolo preponderante, tra cui:

Fattori Ormonali e Genetici

Il DHT ha un’azione diretta sui follicoli piliferi, dove riduce la fase di crescita (anagen) e provoca una miniaturizzazione progressiva, risultando in capelli sempre più fini e brevi fino a cessare completamente la loro produzione.

Gli individui con alopecia androgenetica non presentano necessariamente livelli elevati di androgeni nel sangue, ma mostrano una maggiore sensibilità a questi ormoni a livello del cuoio capelluto. Tale sensibilità è in parte ereditaria e dipende dalla presenza di specifici geni predisponenti che influenzano l’età di insorgenza e la severità della calvizie.

Predisposizione Genetica

L’alopecia androgenetica è una condizione poligenica, ossia influenzata da numerosi geni. La predisposizione può essere ereditata con uguale probabilità sia dal lato paterno che materno. I geni coinvolti non sono completamente identificati, ma il loro effetto cumulativo aumenta la probabilità di sviluppare una forma severa di alopecia già in giovane età.

Altre Possibili Cause

Oltre ai fattori ormonali e genetici, si ritiene che componenti immunologiche possano avere un ruolo nel processo alopecico. In alcune teorie, si ipotizza che il sistema immunitario possa attaccare erroneamente i follicoli piliferi una volta che il processo indotto dal DHT ha inizio, aggravando ulteriormente la perdita di capelli.

Fattori Aggravanti

Stress, carenze nutrizionali e altre condizioni mediche come la sindrome dell’ovaio policistico nelle donne o l’ipotiroidismo possono esacerbare la perdita di capelli in chi è geneticamente predisposto all’alopecia androgenetica.

Sintomi

L’alopecia androgenetica si manifesta attraverso un diradamento progressivo dei capelli, con una recessione dell’attaccatura nelle tempie nei maschi e un assottigliamento diffuso sul vertice del capo nelle femmine. Non è raro che nei maschi si sviluppi una corona di capelli residui attorno alla nuca e sulle parti laterali del capo, mentre nelle donne la perdita tende a essere più diffusa senza recedere l’attaccatura frontale.

Come si accerta: diagnosi

La diagnosi dell’alopecia androgenetica richiede un’analisi approfondita per determinare le cause sottostanti e la natura della perdita dei capelli. Poiché questa forma di calvizie può derivare da una combinazione di fattori genetici, ormonali e ambientali, il processo diagnostico spesso coinvolge diversi passaggi e test.

  • Consultazione iniziale: Tutto inizia con un colloquio approfondito tra il medico e il paziente. Durante questa fase, si raccolgono dati essenziali sullo stile di vita, la dieta, la storia medica personale e familiare e l’uso di farmaci. Questo consente di individuare potenziali fattori scatenanti come stress, disturbi del sonno, o l’uso di determinati farmaci che possono influenzare la salute dei capelli.
  • Esame fisico: Un esame dettagliato del cuoio capelluto è essenziale per osservare i pattern di diradamento e la distribuzione della perdita dei capelli. Il dermatologo o il tricologo può rilevare segni di miniaturizzazione dei follicoli piliferi, tipica dell’alopecia androgenetica.
  • Stress test del capello: Questo test valuta la resistenza del capello e la facilità con cui esso si stacca dal cuoio capelluto. Una trazione leggera sui capelli, chiamata PULL TEST, può aiutare a determinare la severità e il tipo di perdita di capelli.
  • Analisi ormonale: Esami del sangue per misurare i livelli di androgeni, come il testosterone e il diidrotestosterone (DHT), sono cruciali, dato che squilibri ormonali possono giocare un ruolo chiave nell’alopecia androgenetica. Si possono includere anche altri test ormonali, come GH, IGF-1, TSH, T3 e T4 per valutare la funzionalità tiroidea e altri aspetti endocrini.
  • Esami del sangue supplementari: Oltre agli ormoni, è importante escludere condizioni mediche come l’anemia o le disfunzioni tiroidee che possono contribuire alla perdita dei capelli. Questi test possono anche identificare carenze nutrizionali che necessitano di interventi specifici.
  • Tricoscopia: L’uso della tricoscopia, una forma di dermoscopia specifica per il cuoio capelluto e i capelli, permette di esaminare in dettaglio i follicoli piliferi e la struttura dei capelli a livello microscopico. Questo strumento è fondamentale per confermare la diagnosi di alopecia androgenetica e per distinguerla da altre forme di perdita dei capelli.
  • Tricogramma: Un altro strumento diagnostico utile è il tricogramma, che analizza la fase di crescita e di riposo dei capelli e fornisce informazioni dettagliate sulla loro salute e ciclo vitale.

Attraverso queste diverse valutazioni, è possibile determinare con precisione le cause e la presenza dell’alopecia androgenetica, permettendo così di elaborare un piano di trattamento personalizzato e mirato per il paziente.

Come curare l’alopecia androgenetica

Il trattamento dell’alopecia androgenetica si basa su una combinazione di terapie farmacologiche e interventi chirurgici, personalizzati in base alla severità della condizione e alle specifiche esigenze del paziente.

Trattamenti farmacologici più comuni

  • Minoxidil: Un trattamento topico originariamente usato come antipertensivo, ora ampiamente prescritto per stimolare la ricrescita dei capelli. Il minoxidil deve essere applicato direttamente sul cuoio capelluto e funziona aumentando il flusso sanguigno ai follicoli, estendendo la fase di crescita dei capelli e ingrandendo i follicoli ridotti. È essenziale un uso continuativo del prodotto; interrompendo il trattamento, la perdita di capelli può riprendere. Effetti collaterali possono includere ipotensione, prurito, infiammazione e eritema.
  • Finasteride: Questo farmaco orale è specificamente approvato per l’uso negli uomini e agisce inibendo l’enzima 5-alfa-reduttasi tipo II, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone (DHT), l’ormone principalmente responsabile dell’alopecia androgenetica. L’assunzione regolare può rallentare ulteriormente la perdita di capelli e in alcuni casi stimolare la ricrescita. Tuttavia, la finasteride può portare a effetti collaterali significativi come diminuzione della libido, impotenza, problemi di depressione e altri disturbi endocrini.

Supporto con integratori e prodotti specifici

L’uso di shampoo e integratori specifici può complementare il trattamento farmacologico, aiutando a ridurre la produzione di DHT nel cuoio capelluto e fornendo nutrienti essenziali per sostenere la salute dei capelli.

Trattamenti di medicina rigenerativa

La terapia con plasma ricco di piastrine (PRP) è un’altra opzione terapeutica che utilizza il sangue del paziente per stimolare la crescita dei capelli. Questo trattamento, che prevede l’iniezione di plasma arricchito di fattori di crescita nel cuoio capelluto, può migliorare la salute dei follicoli e promuovere la ricrescita dei capelli.

Trattamento chirurgico

Il trapianto di capelli rappresenta un’opzione chirurgica avanzata per il trattamento dell’alopecia androgenetica, ideale per coloro che non hanno risposto efficacemente ai trattamenti farmacologici o desiderano risultati più immediati e permanenti.

Questo procedimento implica il prelievo di follicoli piliferi da aree del cuoio capelluto geneticamente resistenti alla caduta dei capelli, come la parte posteriore della testa, e il loro successivo innesto nelle aree diradate.

La procedura viene effettuata in ambiente ambulatoriale sotto anestesia locale. Il chirurgo specializzato seleziona e trasferisce accuratamente i follicoli piliferi uno per uno, un processo che può variare in durata a seconda dell’estensione dell’area da trattare, ma che generalmente dura alcune ore.

La tecnica utilizzata per il trapianto può essere la FUE (Estrazione di Unità Follicolare), che comporta la rimozione singola di ogni follicolo, o la FUT (Trapianto di Unità Follicolare), dove una striscia di cuoio capelluto viene prelevata prima di essere suddivisa in innesti più piccoli.

Dopo il trapianto, i capelli nella zona trattata cadono inizialmente — un fenomeno noto come “effluvio telogen” — ma iniziano a ricrescere nei mesi successivi. I risultati del trapianto di capelli sono permanenti e possono essere visibili entro 6 a 12 mesi, offrendo un aspetto naturale e migliorando notevolmente l’estetica del capello.

Inoltre, il trapianto può essere complementare ad altri trattamenti, come l’uso di minoxidil o finasteride, per ottimizzare la densità e la qualità dei capelli ricresciuti.

A chi rivolgersi per curare l’alopecia androgentica in Italia

Se sei alla ricerca di professionisti specializzati per curare l’alopecia androgenetica in Italia puoi rivolgerti alla Clinica Tricogenesis di Firenze, guidata dal Dott. Filippo Formichini, chirurgo specializzato nella cura dell’alopecia e nel trapianto di capelli.

Il Dott. Formichini è noto per la sua competenza e per l’uso delle più moderne tecniche di trapianto, come la Follicular Unit Extraction (FUE) e la Direct Hair Implantation (DHI), che garantiscono risultati estetici naturali e un recupero post-operatorio veloce.

La Clinica Tricogenesis si distingue per l’avanzamento tecnologico e l’alta specializzazione del suo team, offrendo trattamenti personalizzati per combattere efficacemente la calvizie.

Ogni procedura è realizzata seguendo rigorosi standard di sicurezza e comfort, assicurando ai pazienti un’esperienza di cura di primo livello.

Per chi considera un trapianto di capelli o desidera semplicemente una consulenza professionale sulla propria situazione, può rivolgersi direttamente a questa struttura.

È possibile prenotare un appuntamento o richiedere informazioni dettagliate contattando la clinica al numero +39 351 5281191 o inviando un’email a info@tricogenesis.com.

Dr. Filippo Formichini

Dr. Filippo Formichini

Chirurgo estetico e medico tricologo, esperto nel trapianto di capelli.

Curriculum Vitae
  • Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze.
  • Laurea in Odontoiatria presso l’Università degli Studi di Siena.
  • La Laurea in odontoiatria non è stata solo il secondo traguardo accademico, ma un passo fondamentale nel perfezionamento delle abilità professionali nelle tecniche di microchirurgia che richiedono precisione e attenzione ai dettagli, e l’utilizzo quotidiano di strumenti chirurgici di precisione.
  • Master Universitario di II livello in Medicina Estetica presso il Policlinico Universitario di Siena.
  • Master in Scienze Mediche Chirurgiche Tricologiche presso l’Università di Firenze.
  • Partecipa regolarmente a corsi di aggiornamento e a congressi nazionali e internazionali.
  • Socio della Società Italiana di Tricologia (SITRI).